a cura di Valeria Buzi
Alidem propone un nuovo appuntamento dedicato alla fotografia anonima
“L’origine del mondo”, dopo il successo della mostra “I marinai baciano e se ne vanno”
Un mito maschile nella photo trouvée, Il tema è l’erotismo dalla fine dell’Ottocento agli anni ’60 del ’900
L’inaugurazione è prevista martedì 14 novembre alle 18 al Palazzo della Triennale di Milano e rimarrà aperta fino al 17 dicembre.
L’origine del mondo
La memoria corre naturalmente al capolavoro-scandalo di Gustave Courbet, dipinto nel 1866 e con ogni probabilità ispirato a una delle fotografie “proibite” di Auguste Belloc, realizzate a Parigi qualche anno prima. L’origine del mondo (L’origine du monde) è un dipinto a olio su tela (46×55 cm) di Gustave Courbet, realizzato nel 1866 e conservato nel Museo d’Orsay di Parigi.
Ma qui si parla di un altro mondo, quello reale, ritratto nella fotografia
La mostra presenta 200 immagini della collezione Alidem, europee e americane, divise in 20 sezioni, a loro volta ritmate da 14 autentiche “origini del mondo” fotografiche, nascoste da una tendina come il quadro di Courbet.
I capitoli del percorso espositivo
Ripercorrono le correnti sotterranee, i temi, le pose, le atmosfere, i luoghi, le ossessioni, i simboli della fotografia erotica, mettendo in evidenza l’incontro tra la tradizione pittorica e la novità fotografica, e sottolineando soprattutto come – grazie ai progressi della tecnologia a partire dalle fotocamere più leggere – il piacere di fotografarti sia entrato primi anni del ‘900 anche nel gioco erotico più privato e domestiche.
Accanto alle immagini anonime prodotte negli studi fotografici, accanto alle “accademie” alle fotocartoline, la mostra presenta la sua entusiasmante sincera produzione amateur
Tutte le suggestioni, da un boudoir francese che accoglie il nudo di una splendida Venere a una camera d’albergo tra amanti, e ancora una doccia hollywoodiana, e a Los Angeles che ci si asciuga con un visone, a un bagno di casa, ed è una sconosciuta e amatissima “lei” a rinfrescarsi nelle prime ore del giorno.
E poi ci sono i nudi nella natura, boschi, fiumi, mari, e anche piscine.
E ci sono le “gatte con gli stivali”, tra burlesque e schiocchi di frusta, e ci sono le donne tatuate, dagli anni ‘30 ai ‘50, il corpo come un ricamo.
E ancora ci sono le lettrici, e ci si chiede cosa sia più scandaloso, se leggere o spogliarsi.
E ci sono le perle, i tacchi, i reggicalze, le sottovesti di seta e del primo nylon.
E rincorrendosi si sono le pin up, c’è Betty Page, e c’è una ragazza americana in un salotto appoggiata al mobile del televisore.
Siamo negli anni ‘60 e la fotografia e il suo immaginario, non solo erotico, hanno ceduto lo scettro al piccolo schermo.
Un passo e arriverà internet
Ma prima di spegnere il computer è bello ricordare come Helmut Newton, maestro indiscusso dell’erotismo più intelligente e provocante, abbia guardato con curiosa abilità alla fotografia trouvée, come dimostra una selezione di piccoli capolavori anonimi a chiusura del percorso.
Ultimo teatrino, e chi vorrà sollevare il velo di perline lo protegge scoprirà Il segreto di un’intesa, non solo erotica, perfetta
Valeria Buzi
“Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire” e io ho rincorso che mio, diventando giornalista pubblicista dopo anni di gavetta. Amo scrivere da sempre. Solare, sportiva e introversa, con un taccuino e penna in mano ho girato il mondo e annotato pensieri, illusioni, desideri delle persone che incontravo. Il Fashion e il Lifestyle sono la mia passione, ma sono specializzata in giornalismo ambientale perché rispetto e l’amore per la terra non passano mai di moda,