Dal 27 Febbraio al 1 Luglio è in corso al Palazzo delle Esposizioni di Roma Human+, il Futuro della Nostra Specie, mostra dedicata interamente al progresso e alla tecnologia del nostro avvenire
Cyborg, superuomini e cloni. Evoluzione o estinzione? Che cosa vuol dire essere un uomo o una donna oggi? E come sarà tra cent’anni? Nel frattempo la tecnologia fa passi da gigante.
Dobbiamo continuare ad accettare che la nostra mente, il nostro corpo e la nostra vita quotidiana vengano modificati o esistono confini che non andrebbero superati?
Il futuro è arrivato. Solo che non è equamente distribuito…
La mostra HUMAN+, Il futuro della nostra specie esplora i potenziali percorsi futuri dell’umanità considerando le implicazioni delle tecnologie passate ed emergenti.
Il simbolo “+” in Human+ comporta un orientamento positivo per il futuro della nostra specie.
Gli artisti affrontano il tema del + Umano facendo luce sugli inevitabili rischi insiti nel concetto di potenziamento tecnologico ossia quello del depotenziamento dell’essere umano.
Gli esseri umani sono gli organi riproduttivi della tecnologia
Il Casco Deceleratore di Lorenz Potthast offre a chi lo indossa una visione del mondo al rallentatore.
Un piccolo computer collegato all’interno del casco processa i segnali provenienti da una videocamera e proietta le immagini rallentate su un display collocato all’altezza degli occhi.
Come in una bolla fisica, il casco diventa uno spazio di riflessione, un luogo a cui pensare allo scorrere del tempo.
La Macchina Avatar di Marc Owens è un sistema indossabile che riproduce l’estetica dei videogiochi in terza persona.
Le immagini catturate da una videocamera quadrangolare vengono trasmesse in diretta a un visore incorporato in un copricapo indossato dall’utente. Spazio reale e spazio virtuale sono regolati da norme e comportamenti sociali diversi e l’artista ritiene che il suo sistema possa potenzialmente ridurre il senso di responsabilità sociale, spingendo l’utente ad attuare comportamenti solitamente riservati all’ambiente di gioco.
Chi deve decidere quali parti del corpo possono essere potenziate, lo stato, un medico o noi stessi?
“Extra Ear” è un progetto ideato dall’artista Stelarc, che si è fatto impiantare la protesi di un orecchio sul braccio sinistro.
Le fotografie dell’operazione chirurgica compongono la serie Oblique. Situata tra il teatro chirurgico con chiaro stile manierista, e la teatralità del barocco, la serie Oblique mette in scena lo spazio ambiguo dell’anatomia aumentata.
Brian Lewis Saunders è un performer, videoartista noto per le sue esibizioni teatrali e monologhi drammatici che si collocano nell’ambito della stand-up tragedy.
Ossessionato dall’autoritratto, Saunders ha condotto un’esperimento assumendo ogni giorno una droga o una sostanza tossica riproducendo se stesso sotto l’effetto di diverse sostanze come la cocaina o l’hashish ma anche assurdità come sniffare benzina, metanfetamina, detergente a gas o ingerendo bottiglie di sciroppo per la tosse. Gli autoritratti conseguenti sono alquanto surreali!
E se un robot fosse capace di svolgere il tuo lavoro meglio di te?
Nel 2008 fece notizia l’annuncio della casa editrice russa Astrel SPb sull’imminente pubblicazione del primo libro scritto da un computer. Intitolato True Love, il romanzo era una variazione di Anna Karenina ed era stato generato da un software sviluppato da un gruppo di informatici e filologi. Una volta completato, il testo era stato sottoposto a revisione come qualsiasi altro romanzo.
Un Computer può rappresentare in maniera adeguata l’amore vero attraverso il linguaggio? I prodotti culturali creati dall’Intelligenza Artificiale hanno implicazioni diverse e sollevano interrogativi seri sul modo in cui noi ci definiamo umani.
A quei due in paradiso fu data una scelta: la felicità senza libertà o la libertà senza la felicità. Non c’era una terza possibilità
Le montagne russe eutanasiche è un’ipotetica macchina per l’eutanasia, concepita per togliere la vita a un essere umano in modo umano.
I passeggeri di queste montagne russe sarebbero soggetti a una serie di forti accelerazioni che produrrebbero effetti diversi, dall’euforia al brivido, dalla visione a tunnel, alla perdita di conoscenza e infine la morte. Attingendo alla ricerca nei campi dell’ingegneria aerospaziale, dell’ingegneria meccanica, della tecnologia dei materiale e dalla gravitazione, il viaggio fatale diverrebbe piacevole, elegante e ricco di significato..
Per analizzare le cause della vita, bisogna prima rivolgersi ai principi che determinano la morte.
HUMAN+. Il futuro della nostra specie Roma, Palazzo delle Esposizioni Orari: Domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 20.00. Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. Lunedì chiuso. L’ingresso fino ad un’ora prima della chiusura. Biglietti: Intero € 12,50 Ridotto € 10,00