Il Castello di Santa Severa ospita dal 19 maggio inaugurazione la mostra di Andrea Pecchia, “Punti di vista”
Il 19 maggio, alle ore 11.30 in Sala Pyrgi ci sarà l’inaugurazione della mostra visitabile fino al 3 giugno.
La partecipazione al vernissage è con ingresso gratuito e l’evento è organizzato in collaborazione con Regione Lazio, LAZIOcrea, Mibact, Comune di Santa Marinella e Coopculture.
Andrea Pecchia
Un artista che nelle sue opere esprime dei punti di vista: quello del corso della storia, quello in preda ai cambiamenti, alla religione, alle epoche, alla società e ai costumi che la caratterizzano.
Insomma il punto di vista soggettivo dell’artista coincide con una stupefacente alchimia con i vari punti di avvistamento del castello di Santa Severa.
Il Castello era e resta un mondo dal quale Andrea Pecchia, con il suo sguardo unico, originale e mutlidimensionale punta gli oceani di senso che incontra e ce li ripropone raccontati in continua trasformazione.
Una fortezza protetta, mastodontica, monumentale e di forte impatto culturale, dalla quale è possibile controllare il mare, accogliere i viaggiatori e respingere i predoni.
Un castello in cui l’arte non si arrocca, ma si protegge e poi si condivide nel respiro sacro della bellezza. Un punto di partenza e di approdo di un viaggio fra sogno e fluidità. Fra mito, fiaba e contemporanea goliardia.
Le varie opere di Andrea Pecchia sono come ballate disegnate da un menestrello della matita, come una continua spinta fuori dagli schemi capace di farci viaggiare da un emisfero all’altro, come viaggia l’arte pura, l’arte che ci fa vivere e disegnare, un tratto di vita che si imprime in spazi onirici e reali, capace di restare sempre a galla a discapito di onde, correnti e tempeste. Si sfiora spesso il tema del naufragio, ma al contempo ci si rifugia e si sfugge ad esso sempre attraverso la bellezza.
Quella del castello e delle opere che contiene.
Una scalata di sensi, scale musicali, oggetti di attrazione, sinestesi e valori del senso del viaggiare. Una rotta che spazia nell’ignoto e nel trasversale attraversando il senso della scoperta. Quella che dalla torre del castello ci rimanda alla tradizione e ai confini inesplorati oltre l’orizzonte.