PUNTOSUDIME di Daniela La Porta
Hai mai riflettuto sul perché hai scelto di stare proprio con il tuo partner, proprio quello che a volte non sopporti, che a volte vorresti cambiare e nello stesso tempo vuoi avere al tuo fianco, oppure quello che ad un certo punto della tua vita decidi di allontanare?
Woody Allen dice ‘Sono stato un bimbo ragionevolmente felice’
COSA C’ENTRA LA NOSTRA INFANZIA CON LE RELAZIONI INTIME CHE VIVIAMO DA ADULTI?
Ognuno di noi sceglie il partner in base alle modalità con cui ha organizzato fin da bambino le relazioni con gli altri significativi (madre, padre, nonni), in modo da confermare gli schemi relazionali sperimentati e in modo da ripetere i vissuti emotivi conosciuti nella propria infanzia.
Cosa intendo dire? Pensiamo a un bambino che ha avuto la fortuna di vivere fin dalla nascita un rapporto con la madre improntato al pieno soddisfacimento di tutti i suoi bisogni fisiologici e psicologici e che nel momento opportuno, in funzione della sua crescita fisica e psichica ha sperimentato la possibilità di separarsi dalla figura materna senza per questo perderla se non per momenti adeguati alla sua capacità di sopportare l’allontanamento.
Questo bambino avrà con molta probabilità la possibilità di trovare una propria identità individuale e contestualmente relazioni soddisfacenti con gli altri.
Rispetto ad un partner avrà tutte le carte in regola per andare alla ricerca e trovare un compagno/a rispetto al quale sperimentare:
– un reciproco dono di amore
– una sufficiente autonomia individuale
– un’adeguato livello di ‘sana’ dipendenza emotiva
La capacità di donarsi all’altro sarà frutto dell’esperienza del rapporto totalizzante madre-bambino, rapporto necessario nei primissimi mesi di vita.
L’autonomia e l’indipendenza come individui sarà il risultato di essersi potuti ‘separare’ dalla madre senza perderla definitivamente, senza perdere il suo amore ed il suo appoggio e di aver potuto accedere alla figura paterna con tutta la sua affettività e funzione di spinta verso l’autonomia.
La dipendenza, termine che siamo abituati a leggere in modo negativo, rappresenterà una conquista dell’individuo maturo che riconosce nell’amore reciproco anche una dose di limitazione della propria libertà assoluta in cambio di un dono d’amore e di una finalizzazione delle proprie azioni e pensieri al servizio del partner.
E SE NON FOSSE TUTTO COSI’ PERFETTO?
Nulla di più frequente.. difficile ritrovarsi in relazioni perfette. L’importante è imparare a confrontarsi innanzitutto con le imperfezioni di noi stessi e delle nostre scelte, dei nostri modi di vedere e di interpretare la realtà; con le imperfezioni degli altri, comprese quelle delle persone amate, da chi ci ha donato la vita ai nostri compagni di viaggio.
TRE PAROLE CHIAVE: CONSAPEVOLEZZA, RESPONSABILITA’, SCELTA
Consapevolezza
Con la consapevolezza di ciò che ci accade e di ciò che siamo possiamo fare grandi cose.
Responsabilità
Innanzitutto iniziamo a frenare i pensieri che ci portano sempre a scaricare le responsabilità sugli altri e in particolare sul nostro partner.
Scelta
In ogni aspetto della nostra vita si tratta sempre di ripartire da noi stessi: se ci ritroviamo in una certa situazione o in una determinata relazione di coppia dobbiamo sempre partire dal presupposto che l’abbiamo scelta noi o quantomeno abbiamo acconsentito noi a starci dentro.
Ascoltando Woody Allen è d’obbligo aggiungere un’altra parolina…
Irrazionalità
“..e io pensai a quella vecchia barzelletta, sapete… quella dove uno va da uno psichiatra e dice:
“Dottore, mio fratello è pazzo. Crede di essere una gallina.”
E il dottore gli dice: “Perché non lo interna?”
E quello risponde: “E poi a me le uova chi me le fa?”
Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna.
E cioè che sono assolutamente irrazionali e pazzi e assurdi e… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova.”
“Dottore, mio fratello è pazzo. Crede di essere una gallina.”
E il dottore gli dice: “Perché non lo interna?”
E quello risponde: “E poi a me le uova chi me le fa?”
Beh, credo che corrisponda molto a quello che penso io dei rapporti uomo-donna.
E cioè che sono assolutamente irrazionali e pazzi e assurdi e… ma credo che continuino perché la maggior parte di noi ha bisogno di uova.”
Come spesso al termine dei miei articoli vi chiedo di lasciare qui sotto i vostri commenti, di fare le vostre considerazioni, di portare le vostre esperienze.
Il confronto, le riflessioni, il dono reciproco della propria individualità nei vissuti che accomunano molti è il valore aggiunto più importante a cui i miei articoli tendono.
Vi ringrazio tutti fin da ora.
A presto!
Daniela La Porta – Psicologa
email: daniela.laportapsi@ilpuntonews.net