PuntoLuce di Massimiliano Facchini
Gli anelli cocktail hanno come particolarità e unicità una pietra di grande dimensioni, quasi a determinare una sorta di protagonismo di chi lo indossa
Tornato prepotentemente di moda il “Cocktail Ring”, anello cocktail, che ha avuto alti e bassi durante il secolo scorso ma oggi non c’è donna che non abbia un anello cocktail nella propria “collezione” di gioielli
Perché è detto … Anello “Cocktail”
Tutto inizia negli anni 20 del secolo scorso, all’epoca del Proibizionismo negli Stati Uniti. Nacque prima il così detto Cocktail nei locali clandestini, dove, per via del contrabbando, si riusciva a proporre soltanto alcol di pessima qualità. Per renderlo “bevibile” lo si mischiava con succhi di frutta e sciroppi, con vari con sapori e colori differenti, da qui la nascita del Cocktail.
Poi i “cocktail party” vere e proprie riunioni in questi fumosi e proibiti locali dove si potevano bere questi mix di bevande. Era divenuto molto di moda bere Cocktail anche da parte delle donne che in quell’epoca scoprivano la voglia di fumare e portare pantaloni.
Portare un anello di grandi dimensioni era il simbolo di appartenenza a questa “comunità”. In questi “cocktail party” la donna che alzava la mano per indicare che voleva un altro drink, richiamava l’attenzione del barman facendo vedere il suo enorme e vistoso anello.
Da qui la naturale definizione di Cocktail Ring
Aspetto con piacere i vostri commenti o curiosità' sul mondo dei gioielli. massimiliano.facchini@ilpuntonews.net