Orecchietteria Banfi
Ai pugliesi che sentono la nostalgia di casa, ai semplici amanti della cucina meridionale, a chi cerca ingredienti genuini e di alta qualità, a chi ha poco tempo a disposizione per la pausa pranzo, a chi invece vorrebbe un pranzo da ricordare per sempre…
L’Orecchietteria Banfi accontenta tutti i buon gustai e anche tutti coloro che sognano un pranzo all’italiana a casa del nonno più amato della tv.
Situata nel quartiere Prati, al centro di Roma, l’Orecchietteria Banfi, interamente gestita dalla famiglia dell’attore italiano più amato di sempre, è stata inaugurata il 21 settembre scorso e oggi, grazie alla coniugazione tra tradizione e innovazione, è uno dei locali più quotati a Roma e su Trip Advisor.
La formula “Tavola Calda” è ormai quella che meglio soddisfa la frenesia dei tempi e il portafoglio degli italiani, ma all’indomani dell’esplodere della “Gastromania”, espressione con cui il semiologo Gianfranco Marrone indica la nuova attitudine a fare del pasto un’esperienza culinaria a 360 gradi di e da condividere, anche l’occhio vuole la sua parte. All’Orecchietteria che Lino Banfi ha scelto di fondare insieme ai figli e al cognato a 80 anni suonati, l’attenzione per le richieste dei nuovi tempi si coniuga con il rispetto della tradizione pugliese. Ecco che allora bastano dieci minuti a piedi da Piazza di Spagna per raggiungere un locale fresco, colorato, accogliente, dove ogni parete è un pezzo di storia del cinema italiano per sedersi e assaporare un buon piatto di Orecchiette, Friselle o, perché no, un buon “Banficciotto”.
Rigorosamente in lingua “Banfiota”, dalla cucina al menù, ogni angolo di questo Cinema-sala pranzo, ricorda Lino e l’inimitabile frasario con cui ha conquistato la televisione italiana e la cucina di casa Banfi: dalle orecchiette alle Cime di Rèpa, a quelle alla “Porca Putèna”, da mangiare in tranquillità al tavolo, magari anche accanto a Lino stesso che almeno una volta la settimana si ferma a pranzo nel suo locale, oppure da “Portare a Chèsa”.
Tranquillità e familiarità convivono perfettamente con l’euforia di mangiare accanto a Lino, che tra tutti forse è quello a dover stare più attento alle orecchiette che scuociono di fronte alla fila di clienti che chiedono una foto o un autografo. E così definire il tipo di esperienza culinaria che si fa all’Orecchietteria Banfi è molto semplice: si arriva, si consulta il menù che offre tutte le migliori specialità della cucina pugliese, tradotto in italiano anche per chi non se ne intende di Banfiota, si ordina alla cassa e si paga.
Prima di accomodarsi al tavolo si riceve un disco di plastica di cui non si capisce la funzione finché non “Lambeggia il vibramendo, allora è il momendo” di ritirare il proprio ordine, gustare se prima non ci si ferma per una foto con il proprietario, e andarsene. Prima di lasciare il posto solo la cortesia di togliere dal tavolo piatto e vassoio in cui si è mangiato, facoltativo lasciare un libro all’interno della libreria all’entrata in cui c’è ancora la vecchia tradizione del baratto di libri usati. E per finire, uno scatto con il proprietario…Semplice no?
La parola al titolare
“Da personaggio famoso ho investito il mio capitale in <<Pugliesità>> , ho aperto a Roma la mia Orecchietteria, dove si trova tutta la mia vita, raccontata allegramente anche sui tovaglioli di carta”
raccontava l’attore all’inaugurazione del locale, in cui oggi lavorano oltre ai figli Walter e Rosanna, che accolgono con calore e simpatia ogni cliente che entra, più di 15 ragazzi in cucina, tutti sotto i 30 anni. Come spiegava Lino infatti, la sua carriera ha abbracciato tre generazioni e con questo ristorante voleva avvicinare la prima all’ultima e chi meglio di giovani sperimentatori è capace di dare quel sapore di freschezza alle cose genuine di una volta?
Così ogni singolo ingrediente, dalle orecchiette, al sale e all’olio, spiega la figlia Rosanna, arriva tutti i giorni dalla Puglia direttamente nella cucina del locale Romano dove tra le mani di Martina Franca e Gianluca De Marco, i capi chef, si trasformano in tripudi di sapori: dalle “Spumeggianti”, orecchiette al ragù con spuma di pecorino, e la Burrata con cotto di Capocollo al miele per i palati più esigenti al Panzerotto o le Polpette “Sporcamuso” per i più tradizionali.