#SAPORIEDINTORNI di Elena Galifi
“Fenomeni” in tempo di Coronavirus
Oggi più che mai la tecnologia, croce e delizia dell’essere umano, ci rende presenti al mondo a scapito di un esserino invisibile che si nasconde in un colpo di tosse, in uno starnuto ma anche una risata se non anche in un respiro.
Ma forse il Coronavirus è una occasione per cercare di essere migliori!
Il Coronavirus il cui effetto è paralizzante costringe a casa! Ma per chi non vive di solo pane, o meglio chi ha fatto della cultura la propria esistenza, è come vedere mettere al chiodo i guantoni ed essere messo in un angolo fino ad essere dimenticato.
Così mentre il malcapitato mogio mogio va all’angoletto, come per espiare la colpa di fare solo bene alle menti e alle anime e non al corpo come un operatore sanitario, scorge nei meandri di una casa fin troppo poco vissuta, una libreria con strani oggetti antichi e polverosi chiamati libri.
Il libro, una stana creatura
Che forma arcaica mai avranno questi libri mattoncini dell’esistenza?
Proprio adesso che tutto questo sistema perfetto retto dalla tecnologia sembra crollare, sfaldarsi e perdere consistenza, qualcosa sembra resistere.
Sono proprio quei volumi che accidentalmente ritroviamo e attraverso i quali è stata scritta, fermata ed affermata la nostra storia e sono reali, veri, tangibili.
E ora sono tra le nostre mani e …li possiamo toccare. Perché loro sono “immuni” da un virus nemico esterno alle nostre case. E alleati al nostro più intimo essere spirituale.
Tornare alla carta, nel rispetto di quella materia delicata e potente insieme, è come fare un tuffo nel passato e ritrovarsi bambini.
Chissà quante volte siamo passati davanti alla nostra libreria che finora abbiamo solo considerato come parete decorativa e abbiamo pensato di allungare la mano e prendere proprio quel libro lì e affondare gli occhi, la mente e il cuore fino a perdersi. Ora si puoi fare!
Alla riscoperta di Pinocchio
Ed è ciò che ha pensato l‘attore regista Daniele Gonciaruk
Lui è tornato bambino per un attimo e si è reso conto di avere accanto da sempre un amico che, infondo, non conosceva profondamente. Perché non si può sapere tutto e non si ha sempre il tempo.
Ma il fascino delle parole scritte è come un impronta irreplicabile.
Così ha allungato la mano e ha preso dalla sua libreria Le Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi.
Nel leggerlo decide di condividere questa emozionante esperienza con i suoi amici e seguaci.
Daniele Gonciaruk organizza un progetto di lettura in tre capitoli per volta da proporre ogni giorno attraverso Facebook, attraverso un video che ha tutta l’aria antica, di quando si era piccoli e ci si sedeva a terra tutti attorno per il piacere di ascoltare una appassionata lettura.
Infondo è veramente tornare alle origini. “Le avventure di Pinocchio” nasce come racconto a puntate pubblicato sul giornale per bambini a partire dall’anno 1881 e termina nel 1882 al quindicesimo capitolo con l’impiccagione di Pinocchio. E oggi si fa in maniera tecnologica.
“Sapete – scrive Daniele Gonciaruk – tra le tante cose che non ho fatto in questi anni, ce n’è una che solo adesso mi rendo conto essere abbastanza grave; non aver letto, pur avendo visto tutti i film e molti spettacoli che lo riguardassero, le avventure di Pinocchio.
Sicuramente non l’edizione integrale.
Ora però, tornato ragazzino più di quando ero ragazzino, mi è venuta voglia di leggere il capolavoro di Collodi. Ma non da solo…
Questa che vi leggerò, tre capitoli alla volta, è l’edizione critica edita dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi in occasione del Centenario di Pinocchio nel 1983 e patrocinata dall’Accademia della Crusca.
Senza alcuna pretesa, tra riparazioni domestiche, scrittura di cose nuove e tanta musica… metto a disposizione queste letture , del tutto improvvisate, a disposizione di grandi e bambini.
Ma anche di bambini grandi.
Spero possa farvi piacere!”
Quel che mi viene da pensare che tra tante proposte questa è una delle più azzeccate!
Pinocchio rappresenta la trasformazione di un essere umano dopo periodi difficili. Racconta principalmente la storia di un adolescente, dalla nascita, attraverso la vita infantile e l’adolescenza approda all’età adulta.
È un libro per bambini, educativo, ma è amato e letto anche dagli adulti, soprattutto oggi che si è adolescenti e vivaci si può dire per sempre.
Inoltre Pinocchio è il personaggio più memorabile della letteratura italiana e il personaggio esprime le caratteristiche strutturali della civiltà italiana, con i suoi vizi e le sue virtù, a cominciare dal “disagio della civiltà” italiana e oggi più che mai attuale.
La lettura delle sue avventure ci invita ogni volta a rispecchiarci nelle sue vicende. Ma proprio come Pinocchio ne passiamo tante e cerchiamo scappatoie, passiamo attraverso la gioia, la sfrontatezza, la legge e la giustizia, la malattia e la sofferenza, il distacco dalle persone care, la solitudine e la paura, speranza.
Tutta una serie di esperienze che, Pinocchio vive e lo cambieranno.
Il lavoro, l’impegno, la dedizione lo farà crescere.
Solo alla fine Pinocchio decide di mettersi a lavorare per aiutare Geppetto a curarsi e inizia a studiare da autodidatta. Venuto a sapere che la Fata turchina è gravemente malata e ricoverata in ospedale, il burattino decide di andare a trovarla, donandole le proprie quaranta monete.
Finalmente maturo, Pinocchio viene così trasformato in un bambino vero.
Chissà se, idealmente, alla fine di tutta questa storia saremo anche noi persone diverse.
Grazie a Daniele Gonciaruk per questa opportunità e a tutti gli artisti che anche loro a debita distanza, ci stanno vicini e tengono vivo il lume e la passione per l’arte e per la nostra preziosa cultura.
Certo è un peccato che bisogna incappare o rifugiarsi in un libro proprio di fronte alla minaccia di un virus come fosse una pestilenza e questo non gli rende onore. Ma infondo, il fine giustifica i mezzi. Se si ricopre un vecchio e grande amore, il gioco vale la candela. Che amore sia!!! Anche di seconda mano!
Quel che conta è lo stupore!