#saporiedintorni di Elena Galifi
Il segreto di una buona Pasta alle “Vongole fujute”?
Niente vongole e …un buon pomodoro! Ottima con il pomodorino Corbarino!
A dirlo è Umberto Todisco, ideatore del marchio Rare Bontà, nonché presidente di A.P.O.M., Associazione di Produttori Ortofrutticoli Meridionali.
“Il sugo alle vongole fujute”, vanto della cucina tradizionale campana, tradotto dal napoletano come “scappate”, è, per meglio dire “un sugo alle vongole, senza vongole!” … come raccontava Eduardo De Filippo!
Il suo profumo ti rimane impresso! Per sempre…
La cucina campana, come tutti i piatti della tradizione del territorio italiano, è un combinazione affascinante di prodotti eccellenti della terra che si uniscono a storie di vita vera.
E questa è la storia di Umberto Todisco e dell’azienda Rare Bontà, di Angri in provincia di Salerno.
Ci può raccontare un ricordo che lei ha di “Umberto bambino e i pomodori”?
Io tra i pomodori ci sono nato più di 50 anni fa, alle pendici dei monti Lattari, e ci sono cresciuto nella azienda di mio padre, che ne produceva in grande quantità.
Il pomodoro fa parte di me, della mia famiglia, di noi tutti. Credo sia nel nostro DNA.
Di ricordi ne avrei tanti, ma mi viene in mente che noi da ragazzi, soprattutto in estate, giocavamo a pallone nei cortili, nelle piazze, nelle strade, poco distanti dalle distese di pomodori.
Scavalcavamo le recinzioni e lì raccoglievamo e mangiavamo direttamente dalle piantine i pomodori.
Non si può cancellare quel ricordo come il gusto di quei frutti, il loro profumo, il sapore, la delizia, la sapidità. Stampati in me. Indelebili.
Qualcosa che oggi si vive sempre meno. Cose che oggi non vivono né i ragazzi, né gli adulti. Né in città, ma anche nelle campagne. Anche perché alcuni prodotti tipici stanno rischiando di scomparire.
Può “un barattolo di pomodoro” racchiudere l’emozione di questo ricordo?
Certamente sì. Nel 2015 per questo nasce il marchio Rare Bontà.
Lo scopo è di tenere viva l’emozione del ricordo di quei sapori e di quei colori. È stato mettere nel barattolo la nostra storia e la nostra esperienza, nata nella commercializzazione di pomodoro per l’industria e derivante da 1.000 ettari di coltura dedicata. Tutto in un segmento di mercato nuovo e di qualità selezionata.
Il marchio Rare Bontà identifica il prodotto di eccellenza dell’Agro Nocerino Sarnese, una delle zone più fertili e produttive del nostro paese, e mira alla valorizzazione e la produzione di pomodori tipici del nostro territorio.
I prodotti sono 4, ossia il Corbarino, il San Marzano Dop e il Piennolo del Vesuvio e il Pomodorino Giallo, realizzati in 15 versioni tra confezioni in vetro e in latta, spaccati, passati, da cucinare ma anche da mangiare crudo… direttamente dal barattolo, alcuni pomodori sono più grandi, altri più piccoli, alcuni più maturi e che si spaccano, come quando si colgono dalla pianta.
Con lo stesso sapore e piacere i pomodori appena colti, ma alla portata di tutti e ovunque, in una versione pratica e certificata, di genuinità e alto gusto dei sapori originari.
Cosa altro troviamo nel barattolo?
C’è il rispetto di un prodotto di eccellenza e di un territorio.
I nostri trasformati – dice Umberto – li possiamo considerare veri gioielli ottenuti da materia prima coltivata con pazienza, a filiera corta tracciabile.
Sono pomodori realizzati in aree di produzione difficili e collinari che non possono essere irrigate meccanicamente e i cui frutti devono essere raccolti e trasformati manualmente. E, le cui produzioni sono messe a dura prova anche dai cambiamenti climatici degli ultimi anni, che compromettono delle rese già marginali.
Il Corbarino, per esempio, nasce sui Monti Lattari e prende il nome dalle colline di Corbara, che fanno parte di questa catena montuosa che divide l’Agro Nocerino Sarnese dalla Costiera Amalfitana. Il clima della zona e il terreno ne definisce colore, consistenza, sapore agro-dolce e caratteristiche organolettiche e morfologiche e lo rende facilmente riconoscibile. Ne determina l’unicità.
L’azienda è in piena armonia con il territorio: in agosto inizia la raccolta e in alcune occasioni siamo riusciti a organizzare, durante la Festa del paese, l’assaggio del Prodotto dell’anno, condividendo con orgoglio la felicità di questi risultati con i nostri compaesani.
Il marchio Rare Bontà riesce ad assicurare che la produzione avvenga nel rispetto del territorio in coltivazioni che salvaguardano le proprietà dei terreni e nel contempo la genuinità dei prodotti. Assicura che vengano garantiti alti standard qualitativi, sia nella lavorazione che nel confezionamento.
Tre generazioni nate e vissute nei pomodori. Tre visioni diverse? Cosa rimane del passato e cosa c’è del nuovo?
Di mio padre, che coltivava pomodori in grandi estensioni in pianura, c’è l’amore, l’esperienza, il rispetto, la tradizione in una parola la “cultura del pomodoro”, fondamenta sulla quale si basa tutto.
La mia generazione ha riscoperto il prodotto, il suo valore, e ha sviluppato la necessità di una cura e una attenzione per questo prodotto che si stava perdendo. Una necessità che si traduce negli studi scientifici e nella giusta commercializzazione.
E questa è l’eredità e il compito da affrontare daella nostra terza generazione di imprendoitori. Io ho tre figli e il più grande ha già intrapreso studi in agraria per affinare conoscenze scientifiche che io ho appreso solo in campo, con l’esperienza, oggi non più sufficienti.
La generazione futura ha il compito di rivalutare, far riconoscere con altre certificazioni e promuovere questa nostra ricchezza antica, con operazioni di marketing per aprirsi ai nuovi mercati, anche internazionali.
La nostra è un’azienda dinamica e in continua evoluzione. Abbiamo, per esempio, in programma una maggiore commercializzazione dei prodotti nei mercati esteri per attivare, come in Italia, canali di distribuzione agili e offrire più facilmente i nostri prodotti top quality, che comunque hanno un buon rapporto qualità-prezzo.
In sintesi, quali sono i vostri prodotti principali?
Tra i nostri prodotti di punta, solo per citarne alcuni, figura la passata di solo pomodorino Corbarino in vaso vetro, la scelta ideale per la preparazione di un semplice piatto di pasta, e i pomodorini Corbarino essiccati Semi Dry disponibili, in formato da 225, 400 e 560 grammi”.
Il marchio sta puntando molto anche sui trasformati di Pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, denominazione di origine protetta, riconoscimento ottenuto con regolamento Ce nel 1996.
Chi è oggi il vostro consumatore?
Oggi, per la qualità del prodotto, siamo su mercati di qualità selezionata, specializzati, pizzerie, ristoranti e negozi gourmet.
In questo momento di difficoltà generale non è cambiato molto per noi dal punto di vista commerciale. Si è lievemente addolcita la domanda soprattutto nella ristorazione.
Ma ha soprattutto confermato la validità della nostra scelta di orientarci verso un mercato di qualità, in favore del benessere del consumatore e della salute di tutti e delle nostre terre, che dato ancora più pienezza al riconoscimento di “Eccellenze Italiane” ottenuto nel 2019.
Inoltre nell’emergenza sanitaria in atto non ci siamo tirati indietro nel donare il nostro prodotto alle necessità del territorio. Perché la crisi deve fare capire l’importanza delle nostre ricchezze vere che derivano dalla terra ma ancora di più il valore etico del lavoro.