IN GIRO TRA MITI SICILIANI di Jessica Montemagno
In attesa del Giro di Italia in Sicilia, vi voglio portare tra i miti più comuni e famosi dell’Isola con tre grandi appuntamenti con “le leggende della Trinacria”
L’8 maggio, infatti, il giro d’Italia farà la quarta tappa arrivando in Sicilia. Attraverserà circa 191 km tra salite, saliscendi e percorsi impetuosi, che metteranno a dura prova le gambe e le energie dei più grandi ciclisti.
Sulla Sicilia molto si è scritto e molto ancora si scriverà e probabilmente molto ancora c’è da scoprire, nell’attesa che nuovi tesori emergano dall’isola e nell’attesa di portarvi dentro il giro d’Italia, tre TAPPE sveleranno altrettante leggende…
Prima tappa con la tradizione:le tre ninfee
Un racconto vede protagoniste tre ninfe, che nella mitologia, sono spesso semidivinità molto belle e che rendono fertile tutto ciò che toccano.
La leggenda vuole che le tre ninfe, che danzavano e girovagavano per il mondo, raccoglievano manciate di terra, sassi e piccoli frutti e nel loro tanto vagabondare un giorno si fermano in un punto esatto, dove il cielo era cielo più luminoso che altrove, il vento calmo e delicato e il mare cristallino e pieno di pesci.
Proprio in quel punto o meglio in 3 punti diversi lanciarono ciò che avevano raccolto. Il richiamo è ai 3 promontori siciliani ossia i punti estremi dell’isola – capo Peloro o punta del Faro, Messina: Nord-Est, capo Passero Siracusa: Sud, capo Lilibeo (o capo Boeo, Marsala: Ovest.
Da lì emerse, dalle onde del mare, un triangolo rovesciato, dove la terra era molto rigogliosa, il clima era mite ed era abbracciata da acque calde e cristalline, emerse e nacque così la SICILIA
Vi aspetto per la seconda tappa con il racconto che narra di un gigante burbero e solitario il quale… non svelo nulla, lo saprete presto!
Jessica Montemagno – Siciliana. Sociologa. Tutor e docente di materie umanistiche in enti di formazione regionali. Aspirante pubblicista e collaboratrice in un emittente televisiva siciliana. Adoro scoprire e raccontare ciò che mi circonda, per poter crescere ed accarezzare anche solo con lo sguardo le numerose bellezze del mondo.