PUNTOLUCE di Massimiliano Facchini
#ritrattidautore
L’antico mestiere del costruttore di gioielleria resiste, nonostante l’avvento delle tecnologie, ancora ai giorni nostri, ma con non poche difficoltà, i gioielli costruiti interamente “a mano” conservano sempre il loro fascino, essendo vere e proprie “opere d’arte”
La conferma arriva incontrando un artista del gioiello, Enrico Colapietro
Portando avanti tradizioni di famiglia, Enrico continua a dare vita a delle creazioni uniche e preziose utilizzando il sapere antico delle tecniche apprese da Maestri d’arte, cultori ed esteti della vera gioielleria che si creava negli anni che corrono dal 1930 alla fine del secolo scorso.
Ripercorriamo un po’ di storia del gioiello italiano, attraverso il personale percorso professionale, Cominciando questa “preziosa” chiacchierata con Enrico
D: Raccontaci come è cominciata la tua avventura nel mondo dei gioielli
R:Ho cominciato a lavorare all’età di quindici anni in un piccolo laboratorio artigianale. Per un periodo di un anno ho fatto la vera e propria gavetta non retribuita, perché all’epoca era in uso che chi andava ad imparare un mestiere non veniva pagato. È stato determinante per apprendere i primi rudimenti del mestiere di costruttore di gioielli. Sono poi approdato in un laboratorio di un’importante gioielleria nel cuore di Roma, prima di aprire una attività tutta mia.
D: Ricordi il primo gioiello che hai creato?
R: Per gli innamorati il primo amore non si scorda mai, così per un gioielliere il primo oggetto che si crea non si dimentica. E così per me. Bisogna tornare indietro nel tempo di 35 anni, nel 1983, dopo circa 1 anno da quando ero arrivato nel laboratorio nel centro di Roma. Mi ricordo come fosse ora, che assemblando tra loro 860 piccole maglie fatte di filo in oro giallo, unendole e saldandole tra loro ho creato una morbida collana che indossata si adattava ad ogni forma di collo. L’emozione è stata immensa nel momento in cui l’ho vista indossata alla donna che l’ha acquistata.
D: Quando hai deciso di aprire un’attività tutta tua?
R: Quasi trenta anni fa. Esattamente nel 1990, con la scomparsa del mio maestro d’arte, avvenuta a luglio di quell’anno. Ho deciso di aprire una mia attività , uno studio-laboratorio nel quartiere Nomentano, dove tuttora esercito la mia professione.
D: Quando devi creare un gioiello, ti ispiri a qualcosa in particolare?
R: Sì certo, cerco ispirazione dalla persona che mi commissiona il gioiello da creare, interpretandone le idee per trasformarle in un oggetto unico che rispecchi la personalità di chi poi lo indosserà.
D: Ed ora, proviamo insieme ad Enrico, ad analizzare anche un aspetto che riguarda la congiuntura economica negativa degli anni scorsi ed ancora non proprio passata, ossia come l’andamento economico ha influenzato la domanda di acquisto di gioielli.
R: La crisi ha sicuramente influenzato e modificato la domanda di acquisto rivolta ai gioielli, selezionando di fatto chi può permettersi di spendere pretendendo un livello medio alto di gioielleria e di conseguenza ha spinto il cliente alla ricerca di professionalità nel settore. Questo ha creato una selezione tra gli operatori e di conseguenza la chiusura di tante attività.
D: Ritieni importante che la tecnologia sia entrata nella gioielleria, e in che modo, supporta questo mestiere antico ed artigianale?
R: La tecnologia la ritengo utile, perché può essere un punto d’incontro per avvicinare le nuove generazioni verso questo antico mestiere che è il costruttore di gioielli.
D: Parliamo di diamanti che sono una tua grande passione…
R: Il diamante è la pietra preziosa che prediligo in assoluto. Sono affascinato per la luce che emana, ogni volta diversa, da ogni angolazione lo si guardi. Questa mia passione cerco di trasmetterla ai miei clienti, narrando con dovizia di particolari tutte le caratteristiche che il diamante possiede. E non solo.
Ogni gioiello che creo per loro rimarrà unico non solo perché è una costruzione eseguita a mano, ma sopratutto perché avrà inserito all’interno un diamante, a prescindere dalla caratura, unico per eccellenza.
D: Da quando hai aperto la tua attività, nel 1990, hai notato dei cambiamenti nella richiesta della clientela verso i diamanti?
R: Certamente, ho notato una maggior consapevolezza, con il passare del tempo, da parte del cliente che arriva da me già a conoscenza di quello che vuole acquistare. Questo grazie alle notizie che riesce a trovare on-line nei tanti siti specializzati che si occupano di diamanti.
D: E per concludere, ci vuoi svelare qualche curiosità o aneddoto che vuoi condividere i nostri lettori de Il PuntoNews.net?
R: Mi ricordo, quando ancora molto giovane, nel 1985, ho avuto l’opportunità di costruire un collier con al centro un grande smeraldo tagliato a forma di goccia e contornato con diamanti, destinato ad adornare il collo di una giovane e affascinate principessa araba.