Punto Luce di Massimiliano Facchini
Sembra un paradosso ma la De Beers, la piu’ importante societa’ a livello mondiale che estrae, trasforma e vende pietre preziose si “arrende” alle gemme sintetiche
Dopo aver cercato fino ad oggi di “combattere “ la diffusione dei diamanti sintetici, si rende conto che e’ una battaglia persa e decide di entrare direttamente nella produzione in laboratorio degi stessi
Crea addirittura una linea di gioielli “Low cost” adornati da diamanti identici a quelli naturali
La De Beers, che da cinquant’anni nella divisione Element Six produce anche gemme di laboratorio – finora per usi industriali, ha pensato di mettere a frutto l’esperienza.
La sua discesa in campo è aggressiva: il prezzo al carato sarà di 800 dollari, contro i 4mila dollari circa dei prodotti concorrenti e gli 8mila dei diamanti naturali.
Un diamante che naturalmente impiega milioni di anni per formarsi, in laboratorio sono sufficienti due mesi per riprodurne una copia perfettamente uguale a quella naturale.
Oggi le sofisticate tecnologie permettono di ottenere pietre praticamente “gemelle” a quelle estratte in miniera, sia nell’aspetto che nelle caratteristiche fisiche/chimiche, ma non per sempre, nonostante la quasi perfezione rispetto a quelle naturali, non mantengono nel tempo, la totale integrita’ della struttura esterna sollecitate da fattori esterni, usura nell’indossare i gioielli dove sono montate, battute accidentali, ecc… Al contrario di quello che recitava lo slogan coniato dalla De Beers, piu’ di settanta anni fa’ “ Un diamante e’ per sempre”
Rimane il significato legato alla bellezza, donare un diamante è simbolo di un legame eterno, infrangibile e splendido, come la pietra, da oggi anche sintetica.