Dieta Mediterranea 4.0, si assaporano tutte le dimensioni della convivialità all’insegna di un rilancio dell’Europa
POLLICA. A dieci anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio dell’Unesco, ad Ottobre il Castello Capano della città in provincia di Salerno si è trasformato in un luogo di incontro di tutte le dimensioni di quel terreno di dialogo e scambio culturale che il Mar Mediterraneo rappresenta: agrifood, turismo, cultura… e anche musica!
Da qui nasce Dieta Mediterranea 4.0 per promuovere un percorso di sviluppo che guardi alle nostre risorse
Dopo due giornate dedicate al workshop “(Post) digital Storytelling della Dieta mediterranea”, tenuto da Marco Messina e Loredana Antonelli, il 13 Ottobre nella serata conclusiva è andata in scena ad Acciaroli la Piccola Orchestra Provvisoria “Dieta Mediterranea 4.0”. Sul palco alcuni dei più grandi artisti del panorama musicale internazionale a riecheggiare proprio le note di quella musica che ha anticipato in America il dialogo tra cultura africana e europea : il Jazz di Fabrizio Bosso, il folk di Marcello Colasurdo, l’elettronica di Marco Messina e Sasha Ricci dei 99posse, che rappresentano un pezzo di storia della musica napoletana, e a seguire Dj Set con Gamino.
L’iniziativa
“Dieta mediterranea 4.0” è nato dal Comune di Pollica in collaborazione con il progetto PIDMed della Camera di Commercio di Salerno e dell’Università Federico II°di Napoli, gli enti Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, Coldiretti e Coldiretti Giovani-Impresa, Confesercenti di Salerno, Legambiente e SlowFood Giovani Campania.
L’iniziativa parte dalla convinzione che la Dieta mediterranea non sia una celebrazione di stili di vita passati ma l’unica chance per riprendersi in mano il futuro.
“Il Mediterraneo è stato il primo internet della storia! Il primo mezzo di comunicazione che ha messo in comune popoli e culture differenti”, sostiene Alex Giordano, tra gli ideatori del progetto.
Ed effettivamente è stato proprio questo mare a far da sfondo a quella fitta rete di scambi commerciali che ha permesso l’espansione e lo sviluppo economico dell’Impero Romano: durante l’alto Medioevo l’antica tradizione romana che, sul modello di quella greca, identificava nel pane, nel vino e nell’olio i prodotti simbolo di una società contadina e agricola, si incontra con la cultura dei popoli germanici, che vivendo a stretto contatto con la foresta, introducono le loro risorse alimentari basate sulla caccia, la pastorizia e la raccolta.
Furono poi i contatti tra le comunità islamica e cristiana localizzate nella penisola Iberica tra l’XI e il XII secolo a introdurre nella cucina mediterranea i prodotti della più avanzata agricoltura musulmana, come la melanzana, la canna da zucchero, gli agrumi. Anche la scoperta dell’America si tradusse in un intenso scambio commerciale di prodotti alimentari prima d’allora sconosciuti, come il pomodoro, la patata, il mais e il peperoncino.
L’alimentazione mediterranea, non è dunque che l’espressione non solo di un sistema culturale improntato sulla qualità degli alimenti ma anche di uno sviluppo economico basato sul dialogo tra popoli e culture differenti che, mettendo in comune le loro risorse, si sono dati un’unica identità sotto il segno comune di “Europa”.
Dieta Mediterranea 4.0 parte proprio da quelle risorse che hanno dato un’identità culturale all’Europa per promuoverne uno sviluppo completamente autoctono, che sappia tanto sfruttare le tecnologie moderne quanto valorizzare la nostra tradizione. Ma si tratta anche di un viaggio attraverso il Mediterraneo alla scoperta delle nostre radici culturali e dei frutti che da esse sono nati e possono ancora nascere. Tali frutti si sono trasformati tanto in nutrimento per il nostro corpo quanto in nutrimento per la nostra anima.
La musica della tradizione
Dieta Mediterranea 4.0 ci offre dunque la possibilità di riassaggiare in una nuova ottica non solo i sapori della nostra storia ma anche quella musica nata lì, nel Mare Nostrum, dallo scambio di voci appartenenti ai popoli del bacino mediterraneo. Nella serata conclusiva dunque, a conclusione di questo viaggio, una sinfonia di note Jazz e Funk accompagnate dalle voci della tradizione napoletana e sullo sfondo dei visual di Loredana Antonelli per restituire all’Europa il suo sound urbano ma sempre inesorabilmente meridionale.