Punto Luce di Massimiliano Facchini
Non tutto ciò che brilla è diamante!
È di qualche settimana fa la notizia che ad Anversa è stata scoperta una grossa partita di 700 diamanti quasi tutti sintetici
Difficilmente riconoscibili ad occhio nudo, queste pietre sono state vendute per diamanti veri ad un commerciante che, solo successivamente, le ha inviate al laboratorio gemmologico ( IGI) International Gemological Institute, per farle analizzare e certificare.
Qui è uscito il responso che identificava la maggior parte come diamanti sintetici venduti per veri.
Come nascono i diamanti
I diamanti veri hanno origine nello strato (detto mantello) della terra, dove c’è un’altissima pressione necessaria alla loro formazione.
I diamanti ritrovati in superficie provengono da profondità dai 100 ai 200 km. Attraverso le eruzioni vulcaniche arrivano in superficie attraverso dei canali detti “camini diamantiferi” sotto forma di cristalli dentro la roccia che contiene molta Kimberlite.
In seguito, mediante erosione, la Kimberlite può venire sgretolata, liberando i diamanti in giacimenti di tipo alluvionale, dove è possibile con molta fortuna trovarne di grandi e preziosi.
I diamanti sintetici
I diamanti falsi, ossia sintetici, sono realizzati in laboratorio con macchinari che riescono a riprodurre le medesime condizioni naturali in cui si formano quelli naturali.
Purtroppo l’uomo sta sfruttando il suo sapere e la tecnologia per riprodurre velocemente quello che in natura ha impiegato moltissimo tempo, i geologi hanno datato che i diamanti che sono arrivati ad essere scoperti si siano formati milioni di anni fa…
La triste considerazione da fare è che questa “invasione” sul mercato di questi diamanti non è pacifica
Oltre ed compromettere la fiducia tra chi vende ed il consumatore finale, provoca un danno che potrebbe ripercuotersi sul valore stesso dei diamanti naturali i quali hanno un prezzo ed un valore alto poiché derivano da ” fonte naturale esauribile”.