PUNTO AL MASSIMO di Francesca Stajano
La Rubrica “Punto al Massimo” prende il via con la prima di una serie di interviste alla Dottoressa Stefania Ricci, alla quale sono legata oltre che per una stima profonda anche da una bellissima amicizia.
Stefania Ricci è una persona stupenda che ha messo la sua conoscenza a disposizione di tutti per poter migliorare il mondo in cui viviamo e le relazioni tra esseri umani
Pedagogista e specialista in tecniche vibrazionali. Usa nel suo lavoro i Fiori di Bach, Bush Flower, Luci White e Biorisonanza Olografica. E’ Trainer di kinesiologia emozionale, Terapista Bowtech, Trainer e Docente tecnica di “Le nuove costellazioni di Bert Hellinger”e anche autrice del libro “Dall’amore cieco all’amore consapevole”. Relazione tra la pedagogia e le Costellazioni di Bert Hellinger.
Stefania Ricci Punta al Massimo dell’armonia e mi sembrava molto bello e doveroso iniziare le mie interviste proprio con lei
Stefania, cattivi si nasce o si diventa?
Bella domanda!
Buono e cattivo… bene e male… giusto e sbagliato!!! Dualità che appartiene all’uomo da quando esiste, purtroppo.
Da sempre, tutto si è regolato sul giudizio e non sull’amore
E quando dico amore parlo dell’amore incondizionato di cui tanto ci riempiamo la bocca, tuttavia difficilmente si ha la consapevolezza di cosa significhi.
Per rispondere alla domanda, se cattivi si nasce o si diventa, è necessario fare una premessa.
L’educazione dell’uomo
Va innanzitutto considerato che la pedagogia è la scienza umana che studia l’educazione dell’uomo, quindi la formazione del bambino che diventerà un uomo.
La premessa per rispondere alla domanda è necessaria, in quanto spesso si dimenticano i presupposti e si guarda solo alle manifestazioni finali, spesso drammatiche.
Cara Francesca, se tralasciamo il presupposto rischiamo di parlare senza cognizione di causa quindi parliamo di fuffa. Per questo cercherò di essere sintetica e allo stesso tempo chiara sebbene l’argomento sia complesso.
La formazione di una identità
L’età più importante della formazione del bambino è compresa da 0 a 7 anni, ed è l’età durante la quale si forma l’identità.
La prima cosa da prendere in considerazione è l’ambiente nel quale il bambino si forma
La prima relazione che si stabilisce è con la madre attraverso l’utero. La formazione del feto è fortemente influenzata dalla qualità della vita che la madre conduce. Se l’ambiente nel quale vive risulta conflittuale per svariati motivi: Marito, i suoceri o i suoi stessi genitori, lavoro, oppure aspetta un bambino non desiderato, etc. Il feto sarà informato da tale stress attraverso sostanze chimiche rilasciate dalla madre e veicolate dalla placenta.
Poi il bambino nasce e cresce informandosi esclusivamente attraverso ciò che vede, che sente e che personalmente riceve. Purtroppo la sottovalutazione sta nel fatto che il piccolo non ha capacità critica né analitica quindi non è in grado di discernere. Motivo per cui tutto in lui sarà memorizzato come esperienza che diventerà l’emozione che a sua volta diventerà la percezione del mondo. Il suo modello. Un modello che è stato registrato nel suo cervello e si imprime nel sistema nervoso.
Questa registrazione da adulto rappresenterà l’automatismo
Ossia quel cosiddetto pilota automatico che si riproporrà quando il cervello riconoscerà quell’emozione sentita da bambino che all’adulto sfugge dal momento che è diventata inconsapevole. Il comportamento che ne conseguirà sarà inadeguato di fronte alla situazione.
E quante volte è capitato ad ognuno di noi di riproporsi: la prossima volta mi comporterò in maniera completamente diversa, ma poi quando si ripropone una situazione analoga perdiamo il controllo e ripetiamo lo stesso comportamento.
In altre parole l’ambiente imprime in ogni cellula l’esperienza inconsapevole nel piccolo che assimila ogni informazione come una spugna
Le scienze dell’educazione stabiliscono che i sentimenti vengono riconosciuti come elemento originario e unitario del sé, su cui si costruisce l’identità della persona. Le emozioni sono quindi gli elementi che fondano l’identità della persona, che determinano le scelte e il pensiero, che influiscono sull’apprendimento. All’interno di una relazione affettiva esiste una profonda connessione tra i processi emotivi e l’apprendimento.
L’apprendimento e i processi cognitivi sono condizionati dall’affettività
Semplicemente è fondamentale la qualità dell’amore che il bambino riceve e con quale autorevolezza il bambino viene educato!